Vero.Profumo: Mito


E finalmente, arriva un vero Mito.
Dopo Onda, Kiki e Rubj, Vero Kern ha lanciato il suo quarto profumo, ispirato ai giardini di Villa d'Este e alle sue passeggiate tra agrumi, fontane e statue di marmo.
Mi piace moltissimo il fatto che Vero lanci le sue fragranze solo quando ha qualcosa da dire, senza fretta e senza presenzialismo fastidioso. E sono conquistata dalla cura con cui seleziona le materie prime, dalla ricerca della perfezione formale, che la porta a lanciare una fragranza ogni due anni e più... Inoltre, Vero ha un gusto pazzesco e sa miscelare una punta di eccentricità con una misura sobria e raffinatissima. Tutte queste caratteristiche la rendono quasi unica nel panorama della profumeria contemporanea e si concretizzano in fragranze complesse, costruite come narrazioni con più livelli di lettura che si contrappuntano tra loro in maniera a tratti geniale. Insomma, i suoi profumi sono davvero quanto di meglio c'è in giro, sia a livello di esecuzione formale, sia a livello di interesse artistico, sia a livello di piacere nell'indossarli.
Mito racconta tre storie in una: una storia di agrumi, una di fiori e una di legni; quello che lo rende davvero particolare è una bellissima nota verde di galbano, di gran carattere ma non così appariscente, che soffia trasversalmente su tutte e tre le storie, accendendole di sfumature intensamente verdi.
La prima storia di Mito parla di agrumi: ruvidi, amari e luminosi (limone, bergamotto, forse pompelmo e verbena), sotto cui respira piano la seconda storia, che parla di fiori bianchi (fiore d'arancio, ylang ylang, tuberosa, gelsomino, gardenia e magnolia). Dico che respira piano perchè la potenza di questo bouquet di fiori opulenti e cremosi potrebbe sfuggire di mano e fracassarsi in una baraonda troppo sonora, che coprirebbe la storia agrumata -più delicata- e ucciderebbe l'interesse di questo profumo. Invece, i fiori sono stati come “trattenuti” con rigore, privilegiando la bellezza traslucida dei petali bianchi, che risultano come avvolti da una sfumatura verde. Chic, chic, chic allo stato puro.
Ad un livello di lettura più profondo, Mito fa un discorso ombroso e secco con muschio di quercia, legno di cedro, un morbidissimo cuoio con accento di pesca, oltre a quelle che in altri tempi si sarebbero chiamate “note animali” e che oggi invece vanno sotto il nome generico di “muschi”.

Ricapitolando... bergamotto+gelsomino/ylang+muschio di quercia... ma sembra la struttura di uno chypre!
Già, finalmente, dopo anni di anoressia olfattiva, ecco uno chypre che è a tutti gli effetti un vero chypre, costruito come *** comanda, e quindi tutto giocato sull'alternanza di luce e ombra, austero e trattenuto -quindi sexy da morire- e soprattutto, composto con tutte le materie prime che ci vogliono (se fai la cassata con la ricotta di soia e senza canditi... beh, non è più una vera cassata, no?).
Quindi se indossando Mito vi vengono in mente Mitsouko e Vol de Nuit (Guerlain), Y e Rive Gauche (YSL), Miss Dior e Diorella (Christian Dior), Cristalle (Chanel), Vent Vert (Balmain), Bandit (Piguet), Trussardi e La Perla, siete nel giusto: Vero ha il talento necessario a interpretare in maniera contemporanea la struttura classica degli chypre anni '50-'60-'70, e il posto giusto del suo nuovo profumo è proprio accanto a questi grandi classici della profumeria. E il bello è che lo  possiamo indossare oggi appena fatto, originale e senza “versioni” e rimaneggiamenti successivi. E non "sa" di vintage, è  assolutamente attuale!

La sua durata è ragionevole (qualche ora) e non è particolarmente intenso; resta piuttosto vicino alla pelle. Io l'ho indossato con grande piacere, la sua aria austera e “trattenuta” nasconde troppa sensualità subito sotto la superficie, credo che sulla pelle maschile sarà uno sballo!

Ps
Vero ha collaborato con l'illustratrice Sofo Berdzenishvili per la storia che illustra la fragranza!

Commenti

ADJIUMI ha detto…
Un profumo fino ad oggi complicato, per il mio naso, mi hai entusiasmato e mi è tornata la voglia di annusarlo, sono convinto che, dopo quanto ho letto, non sarà più come prima!

Grazie ;-)
Anonimo ha detto…
Finalmente ho letto quello che ho provato quando ho sentito per la prima volta Mito. Mi ci trovo in tutta la descrizione e sono contenta che piaccia anche a te.
Un Cyprè, ma molto aromatico, con delle scorse di agrumi vere che mi sembra quasi di toccare la rotondità dei frutti, un verde ombroso in seguito mi avvolge, come se facendo una passeggiata passassi da un albero all'altro, alternado la freschezza dei rami ai raggi gialli del sole. Il giallo degli agrumi infatti ritorna a brillare durante tutta l'evoluzione del profumo, all'inizio disorienta un pò, forse perchè ci siamo abituati al solito schema delle note olfattive "testa-cuore-fondo". In Mito una girandola verde e gialla si muove al capriccio di una brezza estiva.
Si sarà capito che questo profumo mi è piaciuto, come tutti i lavori di Vero Kern.
Sabricat
marcopietro ha detto…
Mi attirava sulla fiducia, trattandosi di vero k non poteva essere diversamente, ma dopo una simile recensione correrò a sentirlo prima possibile! Grazie
rob ha detto…
Posso dire la mia opinione su Onda, visto che siamo in argomento?
E' un profumo iridescente, come le squame di un pesce tropicale, eppure non cambia mai il suo carattere. Resta tra la raffinatezza più estrema, quasi sgradevole da tanto è inavvicinabile, e la carnalità più suadente e sfacciata.
Varia continuamente altezza, intensità e, da un certo punto in poi, persino note olfattive, però resta sempre uguale a se stesso. Ha un carattere così spiccato che gli basta sussurrare per esserci in pieno. E' talmente definito e riconoscibile che faccio fatica a scinderlo in note, sembrerebbe di voler fare a pezzi un fiore per conoscerlo meglio... il cuoio forse c'è, ma è molto sottotraccia, c'è un liquore di quelli che si trovano solo nelle cantine più sordide del caribe non turistico, e a tratti affiora una nota polverosa che mi fa alzare la testa a cercare l'angelo che l'ha persa.
Onda è fresco ma anche incredibilmente intimo, audace ma meditativo, fresco ma maturo, sessuale (più che sexy o sensuale) ma ascetico.
Un capolavoro da brividi.
Anonimo ha detto…
Non sono riuscita mai a capire fino in fondo le fragranze di Vero Kern, tuttavia Mito mi ha sorpresa piacevolmente...un bel viaggio olfattivo nei cypre d'epoca da te citati....io ad esempio ci sento molto Cristalle, ma anche Rive gauche....bello, mi piace la base solida e vellutata di muschio di quercia, forse una nota dolce di pesca nel cuore, il senso di bagnato, fresco e verde del galbano fra le le note di testa ....effettivamente, se avete avuto la fortuna di visitare Villa d'Este a Tivoli (bellissima!), verdissima, umida, e sospesa nel tempo, Mito riesce a coglierne proprio la straordinaria ed unica bellezza....

Elmifra
marzipan_28 ha detto…
Mai nome fu più azzeccato. Per me è proprio Vero ad essere un mito, e questo nuovo lavoro non mi ha delusa. E' vero, forse non è facilissimo, non siamo più abituati a questo tipo di profumo, ma è proprio nel suo rifarsi al passato, non perdendo di vista il nostro tempo, che secondo me sta il suo fascino.
Marika Vecchiattini ha detto…
Amici come sono contenta che "palati raffinati" come voi abbiano apprezzato questa fragranza! Marzi, hai ragione, non è un profumo facilissimo, non siamo più abituati alla ricchezza di sfumature che certe fragranze del passato ci regalavano!

Elmifra, allora li hai percepiti anche tu i riferimenti "colti" al passato: Vero è una compositrice classica un tutti i sensi, e se si eccettuano i Grossmiths e poco altro non c'è più nessuno che compone così oggi!

Sabricat, lo hai descritto benissimo, e in fondo, la vera bellezza degli chypre risiedeva proprio in questo alternarsi di sensazioni e di luci. Peccato che ci sia più poco di simile in giro: anche gli chypre classici sono in via di riformulazione o sono già stati trasformati. Eppure, Vero ci illustra come sia possibile cimentarsi con gli chypre anche oggi. BRAVA!

Adjiumi, tesoro, spero proprio che tu riesca ad annusarlo presto! Anzi quando riesci, poi mi dici se la tua percezione è cambiata o no?
Marika Vecchiattini ha detto…
Rob, che bella descrizione di Onda! Anche questo è un profumo difficile da amare, proprio per la sua ricchezza di sensazioni contrastanti. Ma tutti i profumi di Vero lo sono... probabilmente perchè lei è la prima ad esserlo, sfaccettata e contrastante!
"affiora una nota polverosa che mi fa alzare la testa a cercare l'angelo che l'ha persa" è una sensazione vera, verissima. Come sono contenta che certi capolavori, difficili ma di una bellezza così scultorea riescano in qualche modo ad "entrare" e a farsi amare.... C'è speranza, cavolo!!!

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